Parlare di miti sulle intolleranze alimentari è importante per fare buona informazione e sfatare alcune false credenze.
Pensa solo che oggi la percezione di allergia alimentare nella popolazione italiana è abbastanza alta: si parla del 20% degli adulti che accusano un malessere collegandolo all’assunzione di cibo. Questa sensazione porta spesso le persone a cercare informazioni su Internet per poi modificare le proprie abitudini alimentari autonomamente, evitando per esempio di mangiare ciò che pensano sia dannoso per l’organismo. Ma, se ci si affida a test e diagnosi mediche precise, si attesta che solo il 4,5% trova una correlazione tra il cibo e il disturbo segnalato [1].
Ma quali sono le credenze e i miti più diffusi sulle intolleranze? Scopriamoli insieme!
Pensi di avere un’intolleranza al lattosio o al glutine?
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8 miti sulle intolleranze alimentari che dovresti conoscere
Dai pomodori al pane, dalle ciliegie ai latticini: oggi si imputano agli alimenti alcuni problemi diffusi, come il prurito, il sovrappeso e i dolori addominali. Si fa presto a dire “è colpa dell’intolleranza!”, ma a volte potrebbe non essere davvero così. Oggi le uniche intolleranze alimentari riconosciute scientificamente sono quelle al lattosio e al glutine. Gli altri disturbi, invece, vanno indagati diversamente dagli specialisti. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, scopriamo quali sono i miti più popolari, sfatandoli.
1. Allergie e intolleranze alimentari sono la stessa cosa
Allergie e intolleranze alimentari provocano una reazione diversa nell’organismo a seguito dell’ingestione di un cibo che il corpo non tollera. L’allergia attiva il sistema immunitario, innescando per esempio la produzione di anticorpi IgE e il rilascio di sostanze, come l’istamina, causando diversi sintomi, più o meno gravi. L’intolleranza alimentare, invece, non coinvolge il sistema immunitario. Scatena disturbi più lievi legati spesso all’apparato gastrointestinale, ma non solo.
2. I cibi delattosati fanno dimagrire
Il lattosio è uno zucchero presente naturalmente nel latte e nei prodotti lattiero-caseari che viene tolto o limitato negli alimenti lactose free. Questo non vuol dire, però, che gli alimenti delattosati vengano privati di tutti gli zuccheri rispetto a quelli tradizionali, e quindi siano più adatti alle diete ipocaloriche. Leggendo le etichette per riconoscere i prodotti senza lattosio noterai che le calorie sono le stesse in quanto nei prodotti delattosati il lattosio è già scisso in glucosio e galattosio.
3. La celiachia fa ingrassare
Un’altra sensazione che le persone hanno quando mangiano glutine, è che ci sia una correlazione tra la celiachia e l’aumento di peso. In realtà, il glutine non è il responsabile diretto dell’aumento di peso, ma chi è in sovrappeso, potrebbe lamentare dei disturbi simili alla celiachia (come la stanchezza e il gonfiore addominale). Per togliersi ogni dubbio è bene rivolgersi al medico ed eseguire i test specifici, compresi gli esami del sangue per la celiachia.
4. Seguire una dieta con prodotti senza glutine fa dimagrire
I prodotti g-free non sono cibi dietetici, ma delle alternative alimentari pensate per offrire gli stessi nutrienti a chi non può assumere il glutine. Per esempio, si può sostituire la pasta di grano duro con quella di mais, o di altri cereali naturalmente senza glutine. Ma non se ne può abusare pensando che le calorie siano ridotte rispetto alla pasta classica. L’ideale, quindi, è leggere le etichette sia per riconoscere i prodotti senza glutine che per identificare le calorie e le quantità giuste da assumere.
5. I sintomi delle intolleranze alimentari sono tutti uguali
Ogni intolleranza alimentare scatena problematiche differenti che possono variare da una persona e all’altra, e in base all’alimento ingerito. In alcuni casi, si può lamentare meteorismo, dolore addominale, diarrea o la presenza di muco nelle feci. C’è, poi, chi riporta alcuni sintomi soggettivi, difficili da diagnosticare a livello medico.
6. Il glutine fa male alla salute delle persone
Il glutine non fa male, e non bisognerebbe evitarlo, a meno che non sia stata diagnosticata la celiachia o la sensibilità al glutine non celiaca. In quest’ultimo caso, occorre eliminarlo del tutto dal piano alimentare, seguendo una dieta gluten free: per le persone celiache il glutine va eliminato per sempre, per le persone con sensibilità al glutine invece l’eliminazione è per un periodo. Il problema del glutine – così come per tutti gli altri alimenti – sono le quantità: per stare bene non bisogna abusare di nessun cibo.
7. Una dieta senza lattosio comporta carenze
Le persone intolleranti al lattosio possono sostituire formaggi, latte e alimenti caseari con prodotti delattosati. Un’alternativa è quella di scegliere cibi naturalmente privi di lattosio e bevande vegetali, magari arricchiti di calcio. Le alternative complementari, inserite all’interno di una dieta equilibrata, scongiurano eventuali carenze di minerali, vitamina D, fosforo e magnesio.
8. La celiachia è ereditaria
Non è detto che la celiachia si trasmetta dai genitori ai figli. I familiari di 1° grado di una persona celiaca hanno un rischio del 10/15% di diventarlo [2], ma la malattia potrebbe non svilupparsi. Per scoprirlo è bene procedere con l’analisi di predisposizione genetica per la celiachia e opportuni test. Altrimenti, senza una diagnosi medica, è sconsigliabile fare modifiche drastiche alla dieta.
Vuoi saperne di più sulla celiachia? Approfondisci l’argomento, leggi:
Decifrare le diverse forme di celiachia
Intolleranze alimentari? Gestiscile al meglio!
Se hai un’intolleranza alimentare diagnosticata dal medico, o pensi di averla, potrebbe esserti utile il Decalogo per gestire le intolleranze alimentari. Si tratta di un documento redatto dalle maggiori Società Scientifiche – dalla Società Italiana di Nutrizione Umana all’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica – per evitare false diagnosi [2 3].
Ispirandoci alle loro indicazioni, ti consigliamo di:
- evitare l’autodiagnosi, affidandoti al parere di medici specializzati con test validati
- prevenire l’esclusione ingiustificata di cibi, così da non innescare delle carenze nutrizionali
- modificare il tuo stile di vita, privilegiando un’alimentazione sana e facendo sport: camminare fa bene, così come praticare yoga e meditazione
Alternative gustose per l’intolleranza al glutine
Una volta ottenuta la diagnosi di intolleranza al glutine, potrai seguire un regime alimentare controllato, sostituendo per esempio:
- i biscotti di farina 00 con alternative g-free, come gli Happy Digest Biscotto ai Grani Antichi Céréal a colazione
- le merendine con latte e farina 00 con proposte lactose e gluten free, come i Mini plum cake al cioccolato a merenda
- il classico panino con un un’alternativa senza glutine, per un pranzo veloce e gustoso
Potrai usare un po’ di fantasia e seguire le nostre ricette senza glutine!
Cosa mangiare con l’intolleranza al lattosio
Se, invece, ti hanno diagnosticato un’intolleranza al lattosio potrai togliere gli alimenti che lo contengono dalla tua dieta, arricchendola con:
- le bevande vegetali Céréal e le Madeleine Senza Zuccheri e lattosio al posto del latte vaccino a colazione
- delle lasagnette con besciamella di soia bio o una piadina a pranzo
- un secondo di pesce con pane a fette abbrustolito a cena
- Mini cake al cioccolato per una sfiziosa merenda
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FONTI
[1]https://portale.fnomceo.it/wp-content/uploads/2018/01/Dossier_.pdf