I lampascioni sono bulbi dalle tante proprietà che appartengono alla famiglia delle Liliaceae. Dalla forma ovale e dal colore tendente al rosa chiaro, crescono a circa 20-30 centimetri di profondità, da una pianta dagli splendidi fiori lilla e viola. A renderli unici il sapore leggermente amarognolo e una carnosità più pronunciata rispetto alle cipolle, con cui dividono la stessa famiglia.
Le loro caratteristiche erano già note in tempi antichi. Esaltati dal medico greco Oribazio per i benefici apportati allo stomaco e all’intestino, i lampascioni erano consigliati anche per i loro effetti afrodisiaci dal poeta latino Ovidio e dal naturalista Plinio il Vecchio.
Ma quando si può consumare il lampascione? In genere, i bulbi vengono raccolti tra l’estate e l’autunno e da tempo sono abbastanza diffusi anche nel sud Italia, soprattutto in Basilicata e in Puglia, da cui si sono diffuse alcune delle ricette più famose.
Vediamo quindi quali sono le proprietà dei lampascioni e come cucinarli per gustarli al meglio!
Le proprietà dei lampascioni che devi assolutamente conoscere per la tua salute
I lampascioni contengono una serie di micro e macro nutrienti fondamentali per il benessere dell’organismo, tra cui:
- amido
- potassio
- fosforo
- calcio
- ferro
- manganese
- rame
- zuccheri (saccarosio, fruttosio, glucosio e arabinosio)
- magnesio [1]
Oltre ai sali minerali, inoltre, vantano una buona dose di fibre alimentari. Queste proprietà fanno dei lampascioni un ottimo alimento antiossidante che può offrire sollievo allo stomaco, all’intestino, ai reni e alla pelle, ma non solo. Ecco i maggiori benefici per l’organismo.
1. Ottimi antiossidanti
Alcuni studi hanno dimostrato che l’alta quantità di flavonoidi presente nei lampascioni può contribuire a contrastare i radicali liberi e quindi l’invecchiamento cellulare e i processi infiammatori [2].
2. Azione sul metabolismo di zuccheri e grassi
Grazie alla presenza di fibre solubili, pectine e saponine, viene ridotto l’assorbimento degli zuccheri e del colesterolo prevenendo così anche i rischi legati al colesterolo alto, all’insulino resistenza e al diabete.
3. Alleati anche dell’intestino
Questi piccoli bulbi hanno anche proprietà lassative. Contengono, infatti, delle mucillagini che, nell’intestino, si gonfiano al contatto con l’acqua e producono una sostanza viscosa ed emolliente che ammorbidisce le feci e facilita l’evacuazione.
4. Sono anche diuretici
Ricca di acqua, questa verdura favorisce la diuresi e l’eliminazione dell’acqua in eccesso in modo naturale. Utile per prevenire la ritenzione idrica.
5. Perfetti come antimicrobici
Grazie alla presenza di composti solforati e fenolici, i lampascioni vantano proprietà antifungine e antimicrobiche efficaci per dare sollievo in caso di infiammazioni alla vescica e all’intestino.
6. Vantano anche benefici per la pelle
Infine, questi bulbi possono agire positivamente anche per il benessere della pelle. Con applicazione topica, infatti, riescono a lenire pelli arrossate, irritate e secche.
Lampascioni e calorie: sono alleati nelle diete ipocaloriche
100 grammi di lampascioni contengono solo 40 calorie [2], suddivise tra carboidrati (60%), grassi (20%) e proteine (10%). Sono, quindi, un alimento ipocalorico che si può utilizzare in svariate diete, sia vegane che vegetariane, soprattutto come contorno. Non solo: le fibre solubili presenti nell’ortaggio, oltre alle proprietà che abbiamo già elencato, aumentano anche il senso di sazietà. Un valido aiuto per chi vuole mantenersi in forma anche a tavola!
I lampascioni hanno effetti collaterali?
Ad oggi non risultano delle correlazioni tra il consumo di lampascioni e l’interazione con i farmaci. Può capitare, però, che persone con un intestino particolarmente delicato lamentino un effetto purgante o la formazione di meteorismo [4]. Inoltre, chi soffre di allergia al nichel deve evitare di mangiare questi bulbi.
Lampascioni nel piatto: come mangiarli e godere di tutte le proprietà
Lessi, al forno, fritti: in cucina i lampascioni si possono utilizzare in moltissimi modi. Una delle ricette più diffuse ha origini pugliesi. Una preparazione semplice in cui i bulbi, dopo qualche ora di ammollo per togliere l’amarognolo, si fanno cuocere in acqua per 20 minuti per poi condirli con un pizzico di sale, un po’ di pepe e un goccio di aceto (sperimentando anche la variante di mele).
Una volta conditi si possono aggiungere a insalate o usare come contorno per una bistecca o delle polpette, anche vegane. Ottime anche con un piatto di pesce, come un filetto di tonno in crosta, o degli spiedini di seitan, per dare un tocco acidulo in più. Da provare anche su una fetta di pane abbrustolito per un antipasto o un aperitivo sfizioso.
Al forno, invece, si possono cuocere tagliati a rondelle, magari insieme a qualche patata a tocchetti, lasciandoli per circa 30 minuti a 180°C. Ottimi, anche in questo caso, da servire come contorno a pranzo o cena. Per la versione fritta, invece, ti basta crea una pastella di farina, uova, pecorino, aglio e prezzemolo. Immergi i lampascioni nel composto e poi in olio bollente, quando sono cotti spolvera un pizzico di sale: saranno eccezionali. L’ideale per stupire familiari e amici, anche abbinati a una salsa a base di pomodoro!
Vuoi utilizzarli per un primo unico? Falli al forno o bolliti e tagliali a fettine per poi aggiungerli a una ricetta a base di riso, quinoa al naturale o un bulgur con pomodorini, zucchine e feta. Perfetti per l’estate!
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FONTI
[1]https://www.humanitas.it/enciclopedia/alimenti/verdure-ortaggi-e-tuberi/lampascioni/
[2]https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0254629917313200
[3]https://www.melarossa.it/nutrizione/alimenti/lampascioni/