Quando una persona è intollerante al glutine presenta sintomi chiari, ma alcune forme della celiachia – come quella silente (o asintomatica) – non sono sempre di facile identificazione.

La celiachia silente, infatti, non è associata a nessun disturbo preciso e, come suggerisce il nome, si nasconde pur essendo presente nell’organismo. Agisce dall’interno, compromettendo la mucosa intestinale, ma non si manifesta con sintomi precisi, rendendo così più difficile la diagnosi da parte degli specialisti.

Quando si presenta? Come per tutte le altre tipologie di celiachia, anche quella asintomatica  è correlata all’ingestione di alimenti che contengono il glutine, un composto peptidico che si ritrova in alcuni cereali, come il grano e il frumento, ingredienti fondamentale di moltissimi alimenti.

Inoltre, non esistono legami con l’età: la malattia, infatti, può presentarsi in una delle sue diverse tipologie sia da piccoli che da adulti. E spesso la diagnosi arriva tardi perché i sintomi sono associati ad altre patologie (come gastrite, stress o cattiva alimentazione) o non facilmente identificabili. Ecco perché il numero di persone celiache – oggi stimate dall’Istituto Superiore di Sanità all’1% della popolazione italiana – è destinato a salire[I].

Ma a questo punto è lecito chiedersi: come si riconosce questo tipo di celiachia e cosa si può fare per migliorare e ripristinare la mucosa intestinale? Vediamo insieme come intervenire, passo dopo passo.

Quali sono i sintomi della celiachia silente?

L’organismo di una persona geneticamente predisposta alla celiachia reagisce all’assunzione di alimenti con il glutine. Lo fa scatenando una risposta infiammatoria che agisce a livello dell’intestino tenue e che, a lungo andare, danneggia i tessuti dell’intestino e i villi intestinali, fondamentali per l’assorbimento dei nutrienti.

Questa reazione solitamente innesca una serie di disturbi a livello intestinale e gastrico (come diarrea, mal di pancia, gonfiore addominale) e persino malnutrizione perché i villi intestinali vengono compromessi nel tempo, finendo con l’atrofizzarsi.

Quando i sintomi sono chiari e circoscritti (per esempio all’intestino o allo stomaco) uno specialista può collegarli alla celiachia grazie ad una serie di esami specifici, fornendo immediatamente la diagnosi al paziente. Quando, invece, i sintomi non sono evidenti – come succede nel caso della celiachia silente – la persona non sente il bisogno di chiedere un consulto.

Questo significa che la diagnosi tarderà ad arrivare e la persona non modificherà la sua alimentazione. Anzi, continuerà ad assumere alimenti con il glutine, senza accorgersi che la malattia agisce indisturbata nel suo corpo, creando importanti lesioni alla mucosa intestinale.

In questo modo, l’abuso di glutine nelle persone predisposte alla celiachia porterà alla comparsa dell’atrofia dei villi intestinali, causa di sintomi intestinali ed extraintestinali.

Sai che esistono diverse forme di celiachia? Approfondisci l’argomento con il nostro articolo:
Tutte le forme di celiachia

Come riconoscere la celiachia silente o asintomatica?  

Le forme silenti sono davvero difficili da diagnosticare ma, essendo spesso la celiachia una patologia ereditaria, lo specialista può richiedere test specifici ai familiari per scongiurarne la presenza. E questa richiesta può avvenire anche in assenza di sintomi.

La velocità della diagnosi in questo caso è importante. Ad oggi, infatti, “circa il 10-15% dei parenti di primo grado asintomatici di soggetti celiaci presenta una mucosa intestinale atrofica”[II]. E l’esistenza di queste forme silenti è stata dimostrata grazie allo screening dei familiari di 1° grado asintomatici di pazienti celiaci.

I test suggeriti per la diagnosi

Come per tutte le altre forme di celiachia, anche la diagnosi della celiachia silente passa attraverso esami specifici.

Tra questi sono utili i test sierologici (come i test tTG-IgA) che misurano la presenza di specifici anticorpi e la biopsia della mucosa duodenale, utile per verificare lo stato di salute dei villi intestinali.

I rischi della celiachia silente

Quando la celiachia silente non viene individuata o curata può provocare diversi danni all’organismo. In particolare, i rischi maggiori si collegano a:

  • patologie autoimmuni (come diabete di tipo 1, tiroidite di Hashimoto, epatite autoimmune)
  • sterilità[III]
  • epilessia
  • osteoporosi e malattie delle ossa
  • tumori intestinali
  • morbo di Crohn[IV]

Celiachia silente (o asintomatica): quali rimedi?

Riconoscere quanto prima la presenza della celiachia silente è fondamentale per recuperare il benessere dell’organismo.

Ad oggi, però, l’unica cura per la celiachia silente (e per tutte le altre tipologie di celiachia) consiste nell’esclusione totale dei cereali che contengono glutine dalla propria dieta[V].

Anche in assenza di sintomi evidenti, è fondamentale che la persona riveda la propria alimentazione sostituendo gli alimenti dannosi per il proprio organismo con cibi gluten free, realizzati con ingredienti che non contengono glutine.

Celiachia Asintomatica, Céréal

I nostri consigli per una dieta bilanciata senza glutine 

Anche se la celiachia asintomatica, rispetto alle altre forme della patologia, non presenta disturbi non sono ammesse eccezioni: per stare meglio occorre eliminare dalla dieta tutti gli alimenti con il glutine.

Ogni piccola concessione alimentare, infatti, contribuisce all’atrofia dei villi intestinali che – pur non manifestandosi con dolori o altri disturbi nell’immediato – lo farà con il passare del tempo.

Impegnarsi in una dieta gluten free, quindi, è fondamentale. E oggi gli alimenti senza glutine che si trovano sugli scaffali dei supermercati e online sono sicuri, molto gustosi e ben bilanciati, perfetti per non far mancare all’organismo nessun nutriente.

Si sa che una buona colazione è importante e Céréal offre un’ampia gamma di prodotti gluten free perfetti per iniziare la giornata con la giusta energia. Le madeleine noire, per esempio, con il loro morbido ripieno di cioccolato, sono ottime per un pasto ricco di sapore; meglio ancora se abbinate ad un caldo cappuccino a base di riso e mandorla.

A pranzo, l’ideale è concedersi un primo piatto con pasta di riso o mais (naturalmente senza glutine) con un condimento ricco di verdure di stagione; ma si è di fretta  – o si mangia fuori casa – si può sempre portare con sé una piadina gluten free da condire a piacimento.

E a cena? Chi ha tempo può prepararsi delle polpette vegane, utilizzando della farina di ceci senza glutine, il pangrattato gluten free e sostituendo il pane raffermo con il pane senza glutine Céréal.

Infine, per uno snack a metà giornata ci sono le sesam bar: gustose barrette a base di sesamo e miele da tenere nella borsa o nello zaino e da gustare quando lo si desidera, anche dopo la palestra.

Com’è una dieta senza glutine? Scoprilo leggendo il nostro articolo:
Cosa mangiare nei diversi momenti della giornata

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FONTI

 [I]https://www.epicentro.iss.it/celiachia/aggiornamenti#:~:text=La%20celiachia%20%C3%A8%20l’intolleranza,quasi%20183.000%20ad%20oggi%20diagnosticati

[II]http://infermieristica.polodidatticopanico.com/wp-content/uploads/sites/2/2017/03/5-La-malattia-Celiaca.pdf

[III]https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21106194/

[IV]https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15578194/

[V]https://lamadonnina.grupposandonato.it/news/2022/marzo/celiachia-sintomi-adulti-bambini