Prendersi cura del proprio intestino a partire dalle buone abitudini

Sempre più spesso, quando si parla di salute, uno degli aspetti su cui ci si sofferma maggiormente è rappresentato dalle correlazioni tra benessere dell’organismo e alimentazione. Quest’ultima ha, infatti, un ruolo centrale nel determinare il corretto funzionamento di tutti quei complessi meccanismi che ogni giorno regolano la nostra vita. Tra i diversi attori che entrano in gioco in questo contesto, ve n’è uno la cui importanza ha assunto un ruolo sempre più centrale negli ultimi anni: la flora intestinale.

Questo insieme di microrganismi, che collaborano attivamente per preservare il corretto funzionamento dell’organismo, presenta caratteristiche peculiari da persona a persona. La flora intestinale è infatti fortemente influenzata da fattori quali letà: i soggetti più anziani sono generalmente quelli maggiormente colpiti da disfunzioni legate all’intestino, e in particolar modo a infiammazioni dell’apparato gastrointestinale dovute ad una inferiore capacità di fermentazione dei carboidrati, mentre nei bambini l’incidenza è di molto inferiore.

Lo sviluppo della flora batterica che popola il nostro intestino coincide infatti con le diverse fasi di crescita dell’individuo. Diversi studi hanno osservato come, durante la gravidanza, la presenza di microflora nel feto sia assente. È solo al momento del parto, quando il neonato attraversa il condotto uterino, che i microrganismi della madre si trasmettono al figlio. La formazione del corredo batterico continua anche durante l’allattamento, e prosegue per buona parte della vita fino a raggiungere la completa maturità solo nella fase adulta.

Che cos’è la flora intestinale?

La flora intestinale è l’insieme di microorganismi di natura batterica che popolano il tratto intestinale dell’organismo umano. Si tratta nel complesso di circa 500 specie tra batteri propriamente detti, miceti, clostridi e virus, di natura sia anaerobica (come i bifidobatteri), localizzate principalmente nel colon, sia aerobica (come i lactobacilli), concentrate in modo particolare nell’intestino tenue. In condizioni normali, questi organismi vivono in perfetta simbiosi con il corpo umano.

Le prime osservazioni da parte di medici e biologi riguardanti la natura batterica dell’intestino risalgono agli inizi del XX secolo, e la sua denominazione stessa è testimonianza dell’epoca. La scelta del termine flora si deve infatti all’inclusione dei batteri nel regno vegetale, quando gli esseri viventi erano suddivisi in due soli regni: animale e vegetale. Oggi i regni sono sei, e uno di essi è costituito appunto dai batteri. Per questo, al giorno d’oggi, al termine “flora intestinale” viene spesso preferito in medicina quello più corretto di microbiota intestinale.

Indipendentemente dal nome, questo insieme di microrganismi di tipo batterico ha un’importanza centrale per il benessere di tutto il corpo, e un suo stato di alterazione può provocare conseguenze anche molto diverse tra loro. Quest’ultime possono essere sia di natura fisica, come disturbi allo stomaco e patologie intestinali, sia di natura neurologica, come episodi di ansia, stress e carenza di sonno. Le cause dell’insorgere di disfunzioni legate al microbiota intestinale sono spesso da ricercare in regimi alimentari scorretti e in abitudini errate, ma possono essere dovute in alcuni casi ad un utilizzo eccessivo di farmaci antibiotici.

Composizione del microbiota

Sotto il profilo biologico, il microbiota costituisce uno degli elementi fondamentali di tutto l’ecosistema intestinale. Quest’ultimo comprende tre componenti principali: la barriera intestinale, un filtro molto selettivo e importante per il benessere dell’intero organismo, una struttura neuroendocrina chiamata comunemente secondo cervello e, infine, il microbiota intestinale. Quest’ultimo, pur non essendo un vero organo, rappresenta una complessa struttura di specie batteriche diverse tra loro e che convivono in equilibrio (eubiosi).

I batteri principali che compongono il microbiota sono di quattro tipi, e nel complesso costituiscono il 90% del microbiota stesso. Numerose ricerche, soprattutto in tempi recenti, hanno dimostrato come il variare di questa componente microbica faciliti l’insorgere di uno stato di alterazione (disbiosi) che è all’origine di malattie non soltanto dell’apparato digerente, ma anche di diversa natura.

La composizione batterica del microbiota non è di per sé omogenea, né come quantità, né come tipi di microrganismi presenti. Il numero di batteri localizzati nel canale alimentare varia continuamente da tratto a tratto, così come a cambiare è la distribuzione dei diversi tipi di microbi. Quest’ultima varia inoltre anche a seconda della vicinanza o meno rispetto alla mucosa intestinale.

Le funzioni della flora intestinale

Questo complesso sistema di microrganismi che popola il nostro intestino ha un ruolo fondamentale in alcuni dei processi più importanti che regolano l’intero organismo. Vediamoli insieme nel dettaglio:

  • Funzione protettiva: una delle caratteristiche principali della flora intestinale è quella di agire da barriera selettiva contro la proliferazione dei batteri patogeni. In base a questo meccanismo, i batteri buoni che vivono all’interno del nostro intestino mantengono la loro presenza evitando la colonizzazione da parte di altri microrganismi dannosi.
  • Funzione immunitaria: il microbiota svolge anche un ruolo fondamentale nella preservazione delle difese dell’intestino: essendo formato da batteri, infatti, mantiene in attività il sistema immunitario pur senza venire intaccato da quest’ultimo. Previene inoltre l’insorgere di infezioni del condotto intestinale, proteggendo le cellule dagli effetti nocivi dei prodotti di scarto e da sintomi quali la sindrome del colon irritabile.
  • Funzione digestiva: lavorando incessantemente per permettere l’assorbimento dei nutrienti introdotti con l’alimentazione, la flora intestinale è una componente fondamentale dei processi digestivi iniziati nella bocca e proseguiti nello stomaco. In stato di eubiosi, il microbiota previene l’insorgere di disturbi quali diarrea, colite e stitichezza.
  • Funzione metabolica: l’azione di regolazione esercitata da parte della flora batterica sulla digestione ha importanti effetti anche sul controllo del metabolismo. Il corretto assorbimento dei nutrienti da parte dell’organismo, infatti, è una condizione necessaria per la prevenzione di disturbi quali obesità e diabete.
  • Funzione sintetizzante: la flora intestinale ha infine un ruolo centrale nella produzione di sostanze fondamentali per la salute di tutto l’organismo. Tra le più importanti, troviamo le vitamine B12 e K, entrambe fondamentali per la produzione di globuli rossi e la regolazione della coagulazione del sangue, e alcuni aminoacidi quali arginina, glutammina e cisteina.

Come ripristinare la flora intestinale

Per preservare la salute dell’organismo a partire dall’intestino, è bene porre particolare attenzione alle scelte di ogni giorno. Una dieta equilibrata, ricca di frutta e vegetali contenenti fibre e povera invece di cibi raffinati e difficili da digerire, unita ad uno stile di vita sano rappresentano abitudini fondamentali se si vuole proteggere l’equilibrio della flora intestinale e le sue funzionalità vitali.

Nei casi in cui questo non bastasse o per ripristinare lo stato di eubiosi del microbiota, è possibile, previa approvazione del medico di fiducia, affidarsi a rimedi specifici come gli integratori alimentari. Questi alimenti, grazie ai benefici degli ingredienti naturali in essi contenuti, rappresentano un valido aiuto nel prevenire i disturbi legati alla flora intestinale. Tra i più utilizzati, si trovano quelli a base di prebiotici come l’inulina di cicoria e il lactobacillus acidophilus.

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