Un nuovo modo di prendersi cura di sé stessi e del Pianeta

La pratica sportiva è da sempre sinonimo di movimento e di stare all’aria aperta. Che si tratti di una semplice sessione di jogging, di un torneo o di una partita a squadre, nulla è più salutare di potersi tenere in forma circondati dalla natura. Basti pensare a come fin dalle loro origini, anche competizioni internazionali come le Olimpiadi venissero praticate prevalentemente all’aperto in grandi arene e campi sportivi costruiti appositamente per l’occasione.

Questo legame tra attività fisica e ambiente è oggi più forte che mai, e lo si ritrova in un numero sempre crescente di nuove pratiche orientate in questa direzione. Tra queste, una di quelle che sta riscuotendo maggiore successo è sicuramente il plogging.

Viene praticato ormai un po’ in tutto il mondo e ha conosciuto negli ultimi anni una costante diffusione anche in Italia.

Ma da dove deriva il termine “plogging” e come mai è diventato così popolare? Scopriamolo insieme attraverso uno sguardo alle origini di questa disciplina.

Alla scoperta del plogging

Il termine plogging deriva dall’unione dell’espressione svedese plocka upp, ovvero “raccogliere”, e della parola inglese jogging. Venne coniato per la prima volta nel 2016 dal podista svedese Erik Ahlström, il quale in occasione del trasloco in una città diversa da quella in cui risiedeva, decise di ripulire la zona nella quale era solito allenarsi tutti i giorni, prima di lasciarla per sempre. L’iniziativa, condivisa sul profilo Instagram del podista, venne ben presto notata e ricevette fin da subito un forte riscontro positivo, tanto che nel giro di breve tempo si diffuse rapidamente sia in Europa che in Asia.

Praticarlo è molto semplice: questa disciplina consiste infatti nel raccogliere i rifiuti che si trovano sul proprio cammino mentre si è impegnati a fare jogging o altre attività sportive all’aria aperta. Non richiede dunque preparazioni specifiche, e proprio per questo può essere praticata da tutti sia da soli che in compagnia. Ha, inoltre, il vantaggio di poter essere praticata ovunque e in qualunque momento della giornata, e di non richiedere attrezzature particolari se non un paio di guanti, una borsa eco-friendly in cui riporre i rifiuti raccolti e tanta voglia di fare bene all’ambiente allenandosi!

Questa attività ha conosciuto nel corso degli ultimi anni un vero e proprio boom, complice anche il tam tam sui social. Sono tante le versioni che si sono via via caratterizzate e diffuse: aggiungere un minimo di competizione e sfidarsi a chi trova più rifiuti, ad esempio, può aumentare la produttività, così come alternare i tipi di attività fisica durante la sessione. Quando si raccolgono i rifiuti da terra, meglio accovacciarsi o piegarsi su una gamba, così da allenare anche i muscoli dell’anca, dell’adduttore e delle caviglie. È inoltre consigliabile non portare la borsa sempre sullo stesso braccio, ma alternarli, in modo che il peso sia equamente distribuito evitando così di sforzare i muscoli delle braccia e delle spalle.

Per un mondo pulito

Uno degli aspetti che ha contribuito in larga misura al successo di questa disciplina fin dal suo esordio è sicuramente l’impatto positivo sull’ambiente. Attraverso il plogging, molti rifiuti vengono raccolti prima che arrivino ai corsi d’acqua e da lì ai mari e agli oceani, dove recuperarli è molto più difficile e rappresentano un pericolo per l’ecosistema. Il problema delle microplastiche rappresenta, infatti, ad oggi uno dei principali fattori di inquinamento marino, causa ogni anno della morte di migliaia di esemplari di pesci, anfibi, mammiferi acquatici e alcune specie di volatili.

Inoltre, va aggiunto che pulire le città praticando il plogging, aiuta a contenere sensibilmente i costi legati alla raccolta dei rifiuti e alla pulizia delle strade. Vivere in un ambiente più pulito, e senza i segni evidenti dell’inquinamento, aiuta infine a riavvicinare le persone e a renderle più inclini all’interazione e alla socializzazione, come ricorda lo stesso fondatore Erik Ahlström.

Ad oggi, questa disciplina conta un numero sempre crescente di appassionati, tanto che in alcuni paesi sono nati veri e propri gruppi e associazioni che si danno appuntamento nelle varie città per fare sport e ripulire insieme strade, parchi e greti dei fiumi. Anche in Italia, il plogging sta crescendo esponenzialmente, e proprio il nostro paese nell’Ottobre 2021 ha ospitato la prima edizione dei Campionati del Mondo di Plogging. Al termine della gara, con tanto di premiazione dei primi classificati, i rifiuti raccolti dai plogger sono stati corrispondenti a quasi 800 kg, disseminati lungo un percorso di oltre 1780 km di sentieri tra le Alpi torinesi della Val Pellice.

I benefici per la salute

La pratica del plogging non ha, tuttavia, solo un impatto positivo sull’ambiente. In quanto attività fisica, presenta numerosi vantaggi anche per quanto riguarda la salute del nostro corpo. Vediamoli insieme nel dettaglio:

  1. aiuta a rimanere in forma: questa disciplina, combinando il momento della corsa ad altri di pausa per piegarsi e raccogliere i rifiuti, rappresenta un vero e proprio allenamento a intervalli. Questo tipo di attività aumenta la resistenza e consente di bruciare molte più calorie, durante e dopo l’allenamento, rispetto alla normale corsa.
  2. Rafforza i muscoli di glutei e quadricipiti: grazie ai movimenti necessari per la raccolta dei rifiuti da terra, che possono essere anche affondi e squat, il plogging è perfetto per tenere in allenamento i muscoli delle gambe e per rassodare i glutei. Se accompagnato da stretching durante la raccolta, permette inoltre di allenare i quadricipiti e la parte superiore del corpo.
  3. Allevia lo stress: proprio come altre attività sportive simili, il plogging è un ottimo antistress. Correre o camminare a ritmo sostenuto, infatti, accelera il battito cardiaco provocando il rilascio da parte del nostro cervello delle endorfine, i cosiddetti “ormoni della felicità” che migliorano l’umore facendoci sentire più rilassati. Questo ha effetti benefici anche sulla qualità generale del sonno.
  4. Aumenta l’autostima: tenersi in allenamento mentre si contribuisce a migliorare l’ambiente ha un doppio effetto benefico. Consumare calorie durante la corsa, e di conseguenza perdere peso e mantenersi in forma, permette di sentirsi meglio con sé stessi e con il proprio aspetto. In più, la raccolta dei rifiuti rappresenta un’azione positiva non solo per sé ma per l’intera collettività, contribuendo a infondere molta fiducia in sé stessi.

Un consiglio in più

Dedicarsi al plogging può essere un modo divertente per passare in modo consapevole del tempo in famiglia o con gli amici, e per insegnare ai più piccoli valori come la solidarietà e il rispetto dell’ambiente. Durante la raccolta, è bene sempre ricordarsi di non toccare i rifiuti a mani nude, utilizzando invece sempre i guanti. Per una corretta differenziazione dei vari tipi di rifiuti, inoltre, quando praticato in gruppo può essere una buona idea utilizzare borse diverse, una per ogni categoria.

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