La versione senza latticini della specialità più amata

È il comfort food per eccellenza per molte persone: buona, gustosa, da condire in tanti modi diversi, in base ai propri gusti. E anche se scegliamo una alimentazione 100% vegetale, gustare una deliziosa pizza vegana non solo è possibile ma anche facilissimo.

Dimenticatevi pizze tristi e scondite: mangiare vegetale può essere molto gustoso, anche senza usare il formaggio, per cui continuate a leggere il nostro approfondimento per scoprire nuovi gusti e nuovi abbinamenti per rendere la vostra pizza altrettanto invitante di una pizza tradizionale.

Certo, ci sono alcuni piccoli accorgimenti per rendere una pizza adatta ad uno stile di vita vegano. Ma per fortuna bastano poche sostituzioni e qualche trucco per ottenere una base perfetta, e un po’ di creatività per inventarsi gustose varianti che non contengano ingredienti di origine animale.

In questo articolo troverai i nostri migliori suggerimenti per preparare finalmente una pizza vegana più buona di quella della pizzeria: accettate la sfida?

Come fare la pizza vegana

Per preparare una buona pizza vegana a casa vostra, cominciate dalla base. L’impasto è composto da ingredienti di origine vegetale: farina, acqua, lievito e olio d’oliva. Ma la domanda è lecita: il lievito di birra è vegano?

Il problema del lievito in commercio è che può provenire dalla lavorazione di scarti animali, perciò per chi segue un’alimentazione vegana o vegetariana è importante fare attenzione. Per preparare una buona pizza vegana, bisogna scegliere un lievito di birra certificato vegan, oppure utilizzare la pasta madre prodotta in casa.

Per 4 persone serviranno 600 g di farina tipo 1, 350 ml di acqua a temperatura ambiente, 10 g di lievito di birra, 15 g di sale e 2 cucchiai di olio extravergine di oliva.

Per ottenere un impasto morbido e ben alveolato, preparate il pre-impasto: sciogliete il lievito di birra in 100 ml di acqua. Aggiungete 100 g di farina e mescolate con una forchetta per formare una pastella. Coprite e lasciate riposare per un paio di ore per far partire la lievitazione: sarà pronto quando sulla superficie di questo pre-impasto si sarà formata una serie di bollicine.

Versate il resto della farina in una ciotola capiente. Aggiungete il pre-impasto, il resto dell’acqua e iniziate a impastare con le mani. Quando si sarà formato un composto appiccicoso, unite un cucchiaio di olio e il sale, e continuate a lavorare l’impasto, rovesciandolo su una spianatoia, finché non diventa liscio ed elastico.

Dopo aver impastato per bene, ungete l’impasto con il cucchiaio di olio rimanente, e coprite la ciotola con un canovaccio. Lasciate lievitare fino al raddoppio, circa 2 ore. Al termine, dividete l’impasto in due porzioni, stendete bene sulle teglie precedentemente oliate e fate lievitare ancora per almeno 30 minuti. A questo punto la vostra pizza vegana sarà pronta da condire!

Pizza vegana: varianti

È il momento di accendere il forno! Condite la pizza con la passata di pomodoro o una parte del condimento che avrete scelto, poi impostate la temperatura massima del forno e cuocete la vostra pizza per 15 minuti.

Tirate poi fuori la pizza, aggiungete il resto del condimento e infornate ancora, sempre al massimo della temperatura, per altri 10-15 minuti. In questo modo la base rimarrà ben cotta e croccante, senza inumidirsi, mentre il condimento non rischierà di arrostirsi troppo o bruciarsi. E una volta ultimata la cottura, aggiungete gli ingredienti freschi.

Ma come condire la pizza vegana? Probabilmente starete pensando alla pizza vegana per eccellenza: la classica marinara, con salsa di pomodoro, aglio e origano, e senza mozzarella. In effetti ordinare una pizza senza formaggio è il modo più semplice – specialmente quando siamo in pizzeria – per consumare una buona pizza senza ingredienti di origine animale.

Ma se la pizza la prepariamo a casa, allora possiamo sbizzarrirci e creare abbinamenti nuovi e un po’ insoliti! Innanzitutto, la scelta è tra il tradizionale condimento con la salsa di pomodoro o un’altra base come creme di verdure, pesto o hummus. Per completare, si può utilizzare verdura di stagione grigliata o ripassata in padella, ma anche sottoli e sottaceti, funghi trifolati, fino ad arrivare a tofu, seitan e affettati vegani.

Non è indispensabile aggiungere la mozzarella per gustare una buona pizza, ma è anche vero che aggiunge un tocco di cremosità a cui è difficile resistere. Forse non tutti lo sanno, ma in commercio esiste anche la mozzarella vegana, preparata con alternative al latte vaccino, disponibile anche nei supermercati tradizionali.

Naturalmente, sapore e consistenza non sono identici a quelli della mozzarella classica, ma è una buona soluzione per i vegani che non vogliono rinunciare al piacere di una pizza margherita. E la stessa cosa vale anche per altri formaggi, come parmigiano e stracchino, di cui esistono alternative vegetali.

Se avanza, la pizza vegana si conserva in frigo un paio di giorni nella sua teglia, coperta da un foglio di alluminio. Potete anche preparare la base in anticipo e congelarla, intera o già tagliata a fette, separando ogni fetta con un po’ di carta forno. Prima di consumarla, scaldatela su una piastra o in forno, ancora congelata.

Pizza vegana: consigli

Una volta che avrete un po’ di esperienza con l’impasto della pizza, potrete provare a personalizzare la ricetta di base, variando le farine e aggiungendo spezie o aromi per rendere la vostra pizza vegana ancora più golosa.

Per esempio, potete sostituire una parte della farina con miscele integrali o di altri cereali come farro e kamut. Potete anche aggiungere una quota di farine senza glutine come grano saraceno e riso, che renderanno il vostro impasto più rustico, saporito e croccante.

Potete anche giocare con le spezie, aggiungendo della curcuma o dello zafferano all’impasto, oppure creare basi colorate con del concentrato di pomodoro, della polvere di spinaci, del carbone vegetale o addirittura del cacao amaro.

Non è difficile far amare la pizza vegana anche da chi ha una alimentazione onnivora: provate a stupire i vostri ospiti con abbinamenti particolari. Ecco alcune idee su come preparare una pizza vegana gustosissima!

In molte pizzerie potete trovare gusti ispirati ai sapori di montagna: preparatene una in versione vegetale utilizzando una base con salsa di pomodoro, poi patate al forno tagliate a rondelle sottilissime, funghi porcini spadellati con uno spicchio di aglio e, dopo la cottura, rucola a crudo. La freschezza di questo mix la renderà una delle vostre preferite!

Se amate i sapori del pesto genovese, potete preparare una pizza con una base di questa salsa profumata. Aggiungete noci, pinoli e filetti di pomodoro di ottima qualità, che sia fresco o conservato, e foglie di basilico una volta terminata la cottura.

Le verdure grigliate o addirittura fritte sono sempre un’ottima idea per preparare una pizza gustosissima. Provate la pizza bianca con una crema di cannellini, zucchine e i loro fiori, oppure con melanzane a cubetti e pomodorini freschi.

Quando è di stagione, potete preparare una pizza con crema di zucca davvero deliziosa. Giocate con gli abbinamenti: la dolcezza della zucca si accompagna perfettamente alla sapidità delle olive nere o taggiasche con uno strato goloso di cipolle rosse caramellate.

E che ne dite di una pizza dolce? È più facile di quel che si pensi e conquisterà immediatamente i bambini: basta cuocere la base in bianco, e appena uscita dal forno spalmare un generoso strato di crema alle nocciole e cacao, ovviamente senza latte. Decorate con granella di nocciole e ciuffi di panna montata vegetale, oppure servite con un cucchiaio di gelato di latte di soia.

Pizza vegana: curiosità

Molto probabilmente, le prime pizze erano davvero vegane. Nell’antica Roma i contadini, dopo aver imparato a incrociare diversi tipi di farro conosciuti, e a macinarli, iniziarono a impastare la farina con acqua, erbe aromatiche e sale. E a cuocere dei dischi appiattiti di questo impasto sul focolare, nella cenere.

I dischi di pane così ottenuti erano utilizzati per contenere pietanze sugose a base di verdure e legumi. Naturalmente, senza tutti i deliziosi ingredienti che contraddistinguono la pizza di oggi, uno su tutti il pomodoro, che arrivò nel vecchio continente soltanto dopo la scoperta dell’America, nel XVI secolo.

Da dove arriva il nome pizza? Nel VII secolo, con l’arrivo in Italia dei Longobardi, inizia a circolare un nuovo vocabolo: bizzo, dal tedesco bizzen, morso. Intorno all’anno Mille si trovano i primi documenti ufficiali con il termine pizza, in riferimento ad alcuni tipici prodotti da forno del centro-sud della penisola.

Nel 1700, dopo aver dato un nome alla famosissima pizza Margherita, un pizzaiolo del porto di Napoli inventò la Marinara, una delle pizze vegane più famose. Furono le lamentele dei marinai che gli chiedevano di “condirla un po’” che gli fecero decidere di aggiungere un po’ di aglio fresco, tagliato a pezzi piccoli. Fu così che nacque una pizza dedicata ai pranzi poveri dei marinai partenopei.

Nel 1535 il poeta Benedetto Di Falco scrive, nella sua “Descrizione dei luoghi antichi di Napoli” che la focaccia in napoletano è detta proprio pizza. In questo modo diventa ufficiale: condita con aglio, olio extravergine e sale grosso, la pizza inizia la conquista dell’Italia e del mondo intero.